foto:Ledbetter, Architect cc
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Ne parlava Hitchcock nel '67. C'entra con molti film e con i leoni sulle Adirondac.
Il MacGuffin è uno degli strumenti narrativi più conosciuti e utilizzati nel cinema. Il termine potrebbe derivare dalla parola guff (nonsenso, stupidaggine) e secondo Ken Mogg - autore di The Alfred Hitchcock Story (1999) - fu coniato da un amico di Hitchcock, lo sceneggiatore scozzese Angus MacPhail. Ma fu il regista a renderlo famoso: ne Il club dei Trentanove è un segreto militare, in Numero diciassette è una collana e in Psycho è una busta con 40.000 dollari.
Il MacGuffin è un oggetto di vitale importanza per i personaggi - e anche per chi guarda film - che ci porta nel vivo della trama ma si rivela privo di rilevanza nello sviluppo della storia in sè.
Ecco una dichiarazione del regista britannico riportata da François Truffaut nel suo libro-intervista a Sir Hitchcock:
Lo stesso Hitchcock (qui una bella infografica su di lui) amava raccontare questo aneddoto a chi gli chiedeva cosa fosse il MacGuffin:
Per inciso, i monti Adirondak esistono e si trovano nello Stato di New York. Rimane da capire perché si sia scelto di tradurre lo "Scottish Highlands" usato da Hitchcock con il nome di queste montagne americane che hanno poco a che vedere con l'ambientazione scozzese dell'aneddoto.
Non tutti amano questo strumento narrativo («non mi è mai piaciuto il MacGuffin» - Steven Spielberg a Entertainment Weekly) ma alcuni grandi MacGuffin, come la valigetta di Pulp Fiction oppure il significato di Rosabella in Quarto Potere, hanno contribuito a grandi pezzi e di cinema.
Il MacGuffin è un oggetto di vitale importanza per i personaggi - e anche per chi guarda film - che ci porta nel vivo della trama ma si rivela privo di rilevanza nello sviluppo della storia in sè.
Ecco una dichiarazione del regista britannico riportata da François Truffaut nel suo libro-intervista a Sir Hitchcock:
La cosa non è imporante in se stessa e i logici hanno torto a cercare la verità nel MacGuffin. Nel mio lavoro ho sempre pensato che le «carte», o i «documenti» [...] debbano essere importanti per i personaggi del film, ma di nessun interesse per me, il narratore.
(Il cinema secondo Hitchcock,1967, F.Truffaut)
Lo stesso Hitchcock (qui una bella infografica su di lui) amava raccontare questo aneddoto a chi gli chiedeva cosa fosse il MacGuffin:
Ora, da dove viene il termine MacGuffin? Ricorda un nome scozzese e si può immaginare una conversazione tra due uomini su un treno. L'uno dice all'altro: «Che cos'è quel pacco che ha messo sul portabagagli? ». L'altro: « Ah quello, è un MacGuffin». Allora il primo «Che cos'è un MacGuffin?». L'altro: «È un marchingegno che serve per prendere i leoni sulle montagne Adirondak». Il primo: «Ma non ci sono leoni sulle Adirondak». Allora l'altro conclude: «Allora questo non è un MacGuffin?»
Per inciso, i monti Adirondak esistono e si trovano nello Stato di New York. Rimane da capire perché si sia scelto di tradurre lo "Scottish Highlands" usato da Hitchcock con il nome di queste montagne americane che hanno poco a che vedere con l'ambientazione scozzese dell'aneddoto.
Non tutti amano questo strumento narrativo («non mi è mai piaciuto il MacGuffin» - Steven Spielberg a Entertainment Weekly) ma alcuni grandi MacGuffin, come la valigetta di Pulp Fiction oppure il significato di Rosabella in Quarto Potere, hanno contribuito a grandi pezzi e di cinema.